lunedì 2 febbraio 2015

DISERBO BIO: GARANZIA PER LA SALUTE E PER L' AMBIENTE

In Italia si distribuisce circa il 33% della quantità totale di insetticidi utilizzati nell'intero territorio comunitario, mediamente un terzo della frutta nei nostri piatti presenta residui di fitofarmaci (con fino a nove sostanze attive), il Morbo di Parkinson è stata riconosciuta malattia professionale da esposizione a pesticidi, che portano inoltre a cancro alla prostata, mieloma multiplo, e gravi rischi per la salute infantile quali ipospadia, leucemia, disturbi motori, deficit cognitivi e problemi comportamentali, per non contare i gravi danni che queste sostanze arrecano agli ecosistemi ed all’ ambiente in generale;


Le direttive comunitarie impongono di ridurre al minimo l'utilizzo dei pesticidi, privilegiando misure di controllo biologico, sopratutto in aree specifiche pubbliche come parchi, giardini, cortili scolastici, strade, vie ferroviarie, strutture sanitari oltre che corsi d'acqua e zone naturali protette.
Per questo tutti i comuni pugliesi dovrebbero compiere un passo nuovo tenendo conto di vari disciplinari già esistenti e adottati per la gestione eco-compatibile e biologica del verde pubblico, come il protocollo bio-habitat.com seguito dal Comune di Faenza sin dal 2006 e dal Comune di Bologna dal 2011, utilizzando alternative naturali all’ uso indiscriminato di diserbanti come la semina di alcuni tipi di leguminose, ad esempio il trifoglio, che permangono per anni senza necessità di molte cure e che oltre ad arricchire il terreno di azoto, non offrono spazio di crescita ad altre piante infestanti.

#SiPuoFare 

Considerando che la  Direttiva Comunitaria 2009/128/CE (art.11 e 12) e il Decreto Legislativo 2012/150 (art.14 e 15) impongono di eliminare o quanto meno ridurre al minimo l'utilizzo dei pesticidi, privilegiando prodotti fitosanitari a basso rischio (reg.CE 1107/2009) o misure di controllo biologico, in aree specifiche tra cui parchi, giardini, cortili scolastici, lungo le strade e le vie ferroviarie, in prossimità di strutture sanitarie, di corsi d'acqua superficiale e di zone naturali protette (direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE, direttiva “uccelli” 79/409 CEE, e direttiva “Natura 2000” 92/43 CEE), ed  in virtù del principio di precauzione e di prevenzione ( definiti in seno alla Conferenza sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro 1992 ), e dell'art.32 della Costituzione Italiana (tutela della salute dell'uomo).

Basta volerlo.


Caterina Vititello

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