lunedì 16 febbraio 2015

PIANIFICAZIONE ENERGETICA REGIONALE: LA PROPOSTA


Cosa fa credere alla Regione Puglia  che  un’ opera  impattante come il gasdotto TAP, totalmente incompatibile con la tutela ambientale e la salute dei cittadini sul litorale di S. Foca, non lo sia anche per la marina di  Casalabate? Il tema energia non può esaurirsi in un si o no al gasdotto ma deve necessariamente inserirsi in una scelta di pianificazione energetica globale e che guardi al futuro.

La nostra politica sull'energia si pone quale alternativa al modello esistente controllato dalle lobbi  e  va verso l'energia rinnovabile,  non centralizzata (  singoli poli di elevata produzione che offrono energia) ma distribuita ( si da e si riceve energia in un sistema bidirezionale  intelligente) . La Regione Puglia dovrebbe incentivare ed agevolare questo modello mediante appositi assi d'intervento nell'ambito dei fondi regionali e non, come ha fatto in questi anni, avvantaggiare speculatori, permettendo il consumo di suolo di ettari di terreno oggi non più coltivabile perché  ospita distese  di pannelli fotovoltaici  e pale eoliche.
L'unica fonte primaria energetica di cui disponiamo è il sole e questo vale per tutti i paesi del mediterraneo, con cui dovremmo intrecciare accordi di collaborazione per la distribuzione di tecnologie solari piuttosto che per l' attraversamento dei tubi del gas. Le fonti fossili hanno oramai dimostrato i loro limiti sia economici che ambientali, con danni anche irreversibili per  il turismo, l'agricoltura, la pesca. Per altro le centrali a fonti fossili si reggono sulle spalle di noi cittadini mediante un contributo in bolletta mentre l'energia rinnovabile contribuisce al contenimento del prezzo.
Per questo credo che una pianificazione energetica ed economica regionale debba partire  da pochi ma specifici fondamentali, ben riportati nel manifesto Territorio Zero:
1. decarbonizzazione: per ogni watt di rinnovabile installato va disinstallato un watt da fonte fossile;
2. riconversione industriale : un piano regionale per l' efficientamento energetico e lo sviluppo delle rinnovabili,  "smart grid", trasporto ad emissioni zero, tecnologie rinnovabili applicate all'agricoltura (irrigazione fotovoltaica, refrigerazione solare, trattori a idrogeno) e agli altri comparti produttivi; 
3. riqualificazione professionale: formazione di una nuova generazione di professionisti dell'energia in cui riassorbire anche i lavoratori delle centrali messe fuori produzione (ad esempio Cerano).


Anche il concetto di edilizia si evolverà  nel prossimo futuro tenendo sempre più in considerazione l'impronta energetica che ogni edificio lascerà nel tessuto urbano.  Grazie ai sistemi di accumulo già esistenti ( se pur non diffusi ) saremo presto in grado di scollegarci dalla rete  dei fornitori nazionali. Dunque l' efficientamento energetico e gli impianti che permetteranno l'autonomia energetica e la piccola distribuzione  andrà progettata e realizzata in base alle esigenze e le caratteristiche specifiche  di ogni singola costruzione: impresa, edificio pubblico, abitazione. Vorrà dire lavoro per tantissime piccole e medie imprese locali con effetto moltiplicatore sull'indotto  nei settori della distribuzione, dello stoccaggio e dell'integrazione del solare in edifici vecchi e nuovi.
Il cambio di politica energetica dunque, oltre che ecologicamente  è economicamente vantaggioso, perché  il guadagno del piccolo prenderebbe finalmente il posto  del guadagno dei  grandi gruppi monopolisti e che spesso foraggiano la politica . Quella politica che, forse proprio per questo, oggi cerca di soffocare  e disincentivare il rinnovabile non speculativo.


Caterina Vitiello  - candidata consigliere regionale per il Movimento Cinque Stelle.

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